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di Giuseppe Longo
GRADO – Era il Natale dell’anno 1223 quando Francesco d’Assisi realizzò il primo presepe della storia: a tale scopo, scelse Greccio, un paesello della montagna reatina – a una novantina di chilometri dal Sacro Convento – per rievocare la nascita di Gesù in un ambiente che gli ricordava quello visto in Palestina. Ottocento anni, dunque, ci separano da quell’avvenimento che il “poverello” sicuramente non avrebbe immaginato desse vita a una tradizione così diffusa e amata non solo in tutt’Italia, ma nel mondo intero.
Campo dei Patriarchi
Porto Mandracchio
Campiello della Scala
E a continuare con slancio e dedizione questa bellissima consuetudine è anche Grado, dove da un quarto di secolo associazioni e privati disseminano l’isola di presepi piccoli e grandi, semplici o più elaborati, da quello galleggiante nel Porto Mandracchio a quello in Campo dei Patriarchi – entrambi propongono i tipici casoni dei pescatori in laguna – tra le Basiliche di Sant’Eufemia e di Santa Maria delle Grazie, davanti alla colonna con la Croce patriarchina, a quello su una finestrella di una casa del centro storico, il “castrum”, che di per sé è già un presepe naturale. E poi bellissimi, come sempre, quelli allestiti in Calle Tognon e nel Campiello della Scala, dinanzi a quella casetta che durante l’estate è la più amata dai fotografi amatoriali – oggi che c’è la comodità dei telefonini – per immortalare e spedire immediatamente a parenti e amici quella stupenda cascata di fiori.
C’è stato un frenetico lavorìo nei giorni scorsi per cominciare ad allestire o per definire gli ultimi dettagli, affinché tutto fosse pronto per l’inaugurazione ufficiale che era fissata per ieri, solennità dell’Immacolata Concezione, la festa più importante prima di Natale tanto che la Parrocchia arcipretale l’ha preceduta con la tradizionale Novena davanti alla statua mariana esposta in presbiterio. La tradizionale rassegna dei presepi unitamente alla grande esposizione (una settantina di opere) del Cinema Cristallo, in viale Dante, è stata inaugurata nel pomeriggio, al calare della sera, tanto che al termine è seguita anche l’accensione dell’Albero di Natale in Campo Patriarca Elia, al quale si deve proprio l’edificazione della stupenda Basilica. «Una rassegna – si sottolinea su Insieme, il settimanale foglio informativo della Chiesa gradese – che riscontra sempre tanta attesa ed una vastissima partecipazione sia per i presepisti sia per le tante persone che raggiungono la nostra Isola». Parole di plauso, dunque, per quanti s’impegnano e che vogliono esprimere anche un ringraziamento a coloro che tengono viva, e sempre così riccamente rappresentata, tradizione.
Calle Tognon
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In copertina, un piccolo ma graziosissimo presepe che ogni anno viene allestito in una calle del centro storico.